L’opera e il luogo dedicati all’autore
A 100 anni dalla pubblicazione de “La coscienza di Zeno” la comunità di Lucinico intende onorare la memoria del romanzo e del suo autore che al nostro paese dedicò le pagine finali del testo.
L’opera è stata realizzata dall’artista scultore Paolo Figar e l’intera collocazione è stata curata dall’architetto Gianni Bressan.
L’opera è collocata a Lucinico in via Camposanto. La località è nota anche con l’antico toponimo di “Riva dal Clans”, da cui una splendida visuale consente di ammirare – ruotando in verso antiorario, da sud verso nord:
- il Monte San Michele (in sloveno Debela griža; in friulano Mont di S. Michêl)
- la torre panoramica del Monumento alla Pace di Cerje (Pomnik miru na Cerju)
- il Carso sloveno con il Monte Trstelj
- la valle del Vipacco (Vipavska dolina)
- il Monte Nanos con l’altopiano della Bainsizza (Banjška planota) e il Golaki
- il Monte San Gabriele (Škabrijel; Mont di S. Gabriêl)
- il Monte Calvario (Podgora; Calvarî).
Alle spalle del Calvario, si trovano:
- il Monte Santo di Gorizia (Skalnica o Sveta Gora; Monsante o Monsanta: luogo di pellegrinaggio dei popoli di questa terra con la Basilica-Santuario dedicata alla Beata Vergine)
- il Monte Sabotino (Sabotin; Mont di San Valentin)
Sulla pianura la vista spazia sulla Campagna Bassa di Lucinico e, oltre il corso del fiume Isonzo, si scorgono i paesi di Savogna d’Isonzo (Sovodnje ob Soči), Merna (Miren), Sant’Andrea (Standrež) e le città di Gorizia (Gorica; Gurize) e Nova Gorica.
Da questo punto di osservazione, luoghi che in cent’anni di storia divennero prima teatro di sanguinose battaglie durante la Prima Guerra Mondiale, poi “terra di confine”, appaiono oggi in una prospettiva tutta intatta: l’assenza di confini offre infatti al visitatore l’opportunità di godere, ora come allora, della loro autentica originalità.
La sosta in questo luogo ameno vuole donare il privilegio di un piacevole riposo, quasi a immedesimarsi nella passeggiata di Zeno Cosini per Lucinico… ma anche occasione di intersezione tra la bellezza del paesaggio e il pensiero artistico di ieri e di oggi, e di seria riflessione sulla guerra, fonte di immane sofferenza per i popoli e nonsenso capace di cancellare definitivamente il futuro dell’umanità. Un monito, questo, trasmesso dalla visione apocalittica di Zeno Cosini nell’ultimo, brillante capitolo del romanzo di Italo Svevo.



Approfondimento: Cent’anni di Zeno – Un uomo “degli altri più ammalato” potrà annientare la vita sulla terra? Evento curato dall’Associazione Lucinis insieme con il DiSU – Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, svoltosi al nostro Centro Civico di Lucinico il 19/10/2023
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